Omelia (06-04-2015)
Paolo Curtaz


Può succedere di essere un po' storditi alla notizia della resurrezione del maestro Gesù. Non abbiamo di che preoccuparci, la Chiesa nella sua immensa saggezza ci dona la possibilità, nei prossimi 50 giorni di convertirci alla grande notizia che abbiamo ricevuto. Se la quaresima è durata 40 giorni di essenzialità e conversione, il tempo pasquale ci accompagna molto più tempo. Non è facile convertirsi alla gioia, non è semplice credere che veramente Gesù è risorto. La caratteristica che accomuna le diverse apparizioni di Gesù risorto è proprio il senso di stupore e di dubbio che contraddistingue tutti i protagonisti, anche gli apostoli. E se hanno faticato loro a credere, non dobbiamo scoraggiarci! Gesù è veramente risorto: non rianimato, né tanto meno reincarnato. Il suo corpo umano è risuscitato: è proprio lui, mangia e beve come tutti, ma, nel contempo è riconosciuto solo con lo sguardo profondo della fede attraverso dei segni. Negare la resurrezione è l'unico modo per smontare dal di dentro il cristianesimo. Lo capiscono bene gli uomini del sinedrio che, come soluzione, cominciano a diffondere la prima delle false notizie riguardanti lo straordinario evento...