Omelia (18-04-2015) |
Paolo Curtaz |
Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci si è rivelato un vero fallimento. Il miracolo che segna l'inizio della fine di Gesù, che scardina il suo ottimismo: no, la gente non è pronta a capire. In questa prospettiva gli evangelisti, dopo il segno, raccontano della tempesta sedata. I discepoli sulla barca dovranno affrontare una tempesta di giudizi e di negatività che contraddistinguerà la loro missione da ora e per sempre. E da sempre la Chiesa lotta fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio: anche se il suo obiettivo per sfamare il desiderio di bene e di felicità dell'umanità, molto spesso subisce incomprensioni e violenze. Quante volte, lungo i secoli, la Chiesa ha avuto la terribile e netta sensazione di affondare! Ma proprio in quei momenti il Signore ci raggiunge nel cuore della notte e ci invita a non avere paura. No, la barca della Chiesa, non può affondare se ha il coraggio di prendere con sé il proprio Maestro e Signore. Davanti ad ogni tempesta, personale o comunitaria, non esitiamo ad invocare l'aiuto del Signore che ci soccorre nel cuore della notte... |