Omelia (21-04-2015)
Paolo Curtaz


Ha ragione il Signore Gesù: per quante soddisfazioni possiamo sperimentare nella nostra vita, per quanti risultati possiamo conseguire, per quanti sogni possiamo realizzare, nel nostro cuore alberga profondo inesauribile un desiderio mai veramente saziato. Un desiderio di pienezza che rischiamo di ignorare o di spegnere riempiendoci la vita di falsi bisogni. In noi abita una scintilla divina che ci distingue da ogni altra creatura e che rivela la nostra dignità: siamo fatti per Dio e solo in Dio il nostro cuore trova pace. Gesù invita la folla che lo vuole fare re a non fermarsi all'apparenza. Se anche la loro fame, ora, è saziata, la fame più profonda, quella dell'anima e ancora tutta da saziare. Gesù può dare loro quel pane ma, per ottenerlo, essi devono uscire dalla loro logica e credere in colui che Dio ha mandato. Il discorso si fa stringente e la folla è perplessa: chi pretende di essere questo tale che si dichiara capace di soddisfare il bisogno più intimo e profondo che abita nel cuore dell'uomo? Chiedono un segno, un altro! Hanno appena visto sfamare una folla immensa a partire dal nulla e ancora chiedono un segno! Davvero non siamo mai soddisfatti...