Omelia (24-04-2015)
Paolo Curtaz


Gesù si è accalorato nel dibattito con la folla che lo cercava dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ha scosso gli animi, ha invitato tutti ad una ricerca più profonda, ha indicato un percorso per saziare la fame e sete di felicità che tutti portiamo nel cuore, e, alla fine, ha parlato di un corpo e di un sangue di cui nutrirsi. Probabilmente Gesù sta parlando di se stesso: egli è disposto a donarsi totalmente, a farsi mangiare pur di svelare il volto di Dio. La comunità cristiana ha interpretato queste parole come un esplicito riferimento al pane eucaristico. La folla che lo ascolta, però, è allibita e ne ha ben donde! Gesù insiste: se ci nutriamo di lui sperimentiamo la vita dell'Eterno. Se ci nutriamo di lui dimoriamo in lui. Se ci nutriamo di lui viviamo anche di lui. Se ci nutriamo di lui sperimentiamo la resurrezione della vita in noi. Con questo spirito siamo invitati a partecipare ogni domenica all'eucarestia, che non è anzitutto e solo incontro amichevole della comunità, ma soprattutto esperienza straordinaria della presenza di Cristo che si rende cibo e bevanda. Un nutrimento spirituale, un viatico, che ci sostiene durante il cammino che ci separa verso la pienezza che tutti ci attende.