Omelia (17-05-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla liturgia del giorno Gli disse per la terza volta: "Simone di Giovanni, mi ami?". Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: "Signore tu sai tutto; tu sai che ti amo". Come vivere questa Parola? C'è una folgorante verità umano-divina nella pericope del vangelo odierno. All'antivigilia della solennità di Pentecoste ci fa cogliere che Gesù è venuto a portare il fuoco dell'amore e davvero vuole solo che si accenda. Per questo è andato al Padre e col Padre effonde su di noi lo Spirito Santo, l'AMORE sostanziale. Pietro non si è rivelato uno stinco di santo, nonostante le sue buone intenzioni: "Anche se tutti ti abbandoneranno, io sono pronto a dare la vita per te" aveva detto. E Gesù a lui: "Prima che il gallo canti, tre volte tu mi rinnegherai. Ep-pure su Pietro Gesù vuole fondare la sua Chiesa. A lui affida le pecore (la parte già matura del gregge dei credenti) e gli agnelli (la parte più debole). E da lui non pretende particolari capacità organizzative e di governo.Gli chiede l' "unica cosa necessaria": il primato dell'Amore di Dio nella sua vita. Per questo tre volte gli chiede: "Mi ami tu?". E per questo, con una resa umile e fiduciosa, dopo la terza volta, Pietro dice: "Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo". Oggi, in attesa dello Spirito e invocando la sua venuta, interiorizzo come detta a me la domanda del Signore che è fondamentale per ogni uomo che voglia andare verso la verità di se stesso. E poi ripeterò lentamente, più e più volte la risposta di Pietro che è anche a mia misura, se nel mio vivere cerco veramente il Signore, e però anche avverto la mia fragilità e debolezza e cadute nell'amarlo. La voce di un grande convertito Questo tempo mi è donato da Dio perché io possa viverlo; non mi è dato per ricavarci qualcosa, bensì perché sia consegnato all'eternità trasformato in amore. Thomas Merton |