Omelia (16-05-2015) |
Paolo Curtaz |
Chiediamo per ottenere una gioia piena! Gesù quasi rimprovera i suoi discepoli perché non hanno ancora chiesto nulla al Padre nel suo nome. È un modo per ribadire la sua profonda intimità con Dio e la sua relazione speciale con lui. Gesù è il mediatore, l'intercessore, colui che fa da ponte fra noi e Dio, il pontefice. Nella preghiera possiamo chiedergli di intercedere per noi presso il Padre, possiamo avanzare delle legittime richieste al fine di crescere nella gioia. Troppo spesso, però, ciò che chiediamo ha ben poco a che vedere con la gioia! Molto spesso chiediamo di vedere esaudite delle preghiere piccine e insignificanti. Se solo avessimo il coraggio di chiedere la santità! Noi non sappiamo veramente che cosa ci dia la gioia, siamo onesti. Certo, avere un po' di salute, delle persone da amare e che ci amano, un lavoro dignitoso, sono elementi essenziali per la nostra gioia, ma non sufficienti. In noi abita un desiderio che niente e nessuno riescono a colmare completamente. Ma Dio, che ci ha creato, sa come funzioniamo. Chiediamogli di avere la gioia che riempie il nostro cuore... |