Omelia (18-05-2015)
Paolo Curtaz


Adesso credete? Gli apostoli credono di avere capito, sono convinti di avere finalmente interpretato l'ostico discorso di Gesù dopo l'ultima cena. Un discorso intenso, commovente, a tratti di alta teologia, in cui Gesù ha finalmente rivelato la sua identità profonda. Pensano di avere capito, teneri! Ma, come facilmente profetizza il Signore, da lì a poche ore saranno travolti dalla loro insipienza, dalla loro paura. Anche a noi, purtroppo, succede così: quando pensiamo di avere fatto dei progressi nella vita interiore, nel cammino spirituale, ci scontriamo inesorabilmente con i nostri limiti. Ci vuole tutta la vita per diventare cristiani, una vita intera, se ben giocata, per avvicinarci almeno un po' all'immenso mistero del Dio di Gesù Cristo. Indaghiamo, allora, preghiamo e approfondiamo quanto più possibile con intelligenza e passione il messaggio evangelico ben sapendo che, come quando si sale in montagna, quando si raggiunge una cresta ecco scorgere, sopra di essa, un'altra cima. Con umiltà invochiamo il dono dello Spirito Santo che ci aiuti a non sentirci mai definitivamente arrivati nella fede.