Omelia (30-05-2015) |
Paolo Curtaz |
Probabilmente i sacerdoti non hanno assistito alla sfuriata di Gesù nel tempio, che ricorda a tutti le azioni simili compiute nel passato da altri profeti. Avvisati da qualche devoto zelante, subito si preoccupano di intercettare Gesù chiedendogli con quale autorità compie gesti tanto clamorosi. Vogliono sapere se ha il permesso di fare il profeta! Abbiamo sempre bisogno di mettere i bollini, di incasellare i doni e i carismi... Gesù, giustamente, non risponde. Non ha bisogno di alcun permesso così come non l'aveva il grande Giovanni battista. La folla ama il battezzatore e Gesù lo sa. I sacerdoti non possono sminuire l'azione di Giovanni e nemmeno riconoscerne l'autenticità, avendo tardato a riconoscerla. Il primo scontro diretto fra Gesù e la classe sacerdotale finisce in pareggio ma, purtroppo, lo scontro è destinato a incattivirsi. Proprio coloro che dicono di servire Dio e di custodirne le norme sono diventati chiusi e reazionari, incapaci di aprirsi alla novità che Dio continuamente propone. Non commettiamo lo stesso errore, restiamo sempre aperti alle continue sorprese di Dio! |