Omelia (03-06-2015) |
Paolo Curtaz |
Gesù crede nella resurrezione dei morti. Bella forza!, direte voi... Non è così scontato. L'idea della sopravvivenza delle anime si fa strada nella riflessione biblica solo dopo il ritorno dall'esilio, al tempo di Gesù era una convinzione condivisa solo da una minima parte del giudaismo. I sadducei, cioè la vecchia aristocrazia di Gerusalemme che non amava le novità e si appellava sempre e solo al Pentateuco, la rifiutavano. Perciò pensano di mettere in difficoltà Gesù incrociando la fede nella resurrezione con la legge del levirato, l'obbligo, cioè, per una vedova, di dare un figlio al marito defunto ricorrendo ai fratelli di lui. Il caso della vedova ammazza mariti è il classico esempio di come una norma storicamente connotata possa diventare una vera e propria assurdità. Gesù, invece di andarsene come avrei fatto io, accetta lo scontro teologico e invita i sadducei a riflettere sul fatto che Dio, proprio nel Pentateuco, parla a Mosè dei suoi avi al presente. Così facendo, conclude Gesù, fa capire che essi sono vivi. Anche noi crediamo nella resurrezione come ha fatto Gesù e scrutiamo le Scritture per crescere nella comprensione di questo mistero. |