Omelia (10-06-2015) |
Paolo Curtaz |
Vivere le beatitudini dona sapore alla vita e ci fa diventare luce per il mondo. Ma ad una condizione: di non svilire la portata profetica e destabilizzante del Vangelo e di non cambiarne neppure una virgola o un trattino. Quando Gesù dice di non essere venuto a cambiare nemmeno un segno della Legge non si riferisce certo ai troppi precetti degli uomini che ne hanno ampliato a dismisura e stravolto il vero messaggio! Nelle nelle pagine che seguono le beatitudini Gesù affronterà numerosi precetti riportandoli alla loro origine, cambiando ben più di una virgola! Ciò che non vuole cambiare è l'idea di fondo di quei precetti, quel desiderio di Dio di fornire a noi uomini una strada verso la felicità. I precetti, le norme date da Dio non fanno parte della burocrazia divina che si aggiunge a quella umana, già di per sé insostenibile. Al contrario Dio offre un percorso di libertà, non di anarchia, là dove si sostituisce alla norma il proprio appetito e si diventa schiavi delle proprie passioni. Ma di libertà autentica che passa nello scoprire il grande progetto che Dio ha sull'umanità e su di noi. Prendiamo molto sul serio le parole del Vangelo! |