Omelia (19-06-2015)
Paolo Curtaz


Quale tesoro stiamo accumulando nella nostra vita? In chi o in che cosa facciamo affidamento? La crisi ci spaventa e per molti la mancanza di un lavoro uccide la speranza per il futuro. Stiamo vivendo le estreme conseguenze di una visione della vita e del profitto che hanno sacrificato l'uomo al denaro. Dobbiamo combattere per superare questa visione e tornare a fare del lavoro ciò che era nel progetto di Dio: l'opportunità di concludere l'opera della creazione. Detto questo, chiediamoci quale tesoro stiamo accumulando. Dedichiamo molto tempo e molte energie, giustamente, a condurre una vita sana ed equilibrata, ad occuparci del nostro corpo. Quanto investiamo nella nostra anima? Quanto nella ricerca di senso assecondando il desiderio di felicità che Dio ha piantato nel nostro cuore? Ogni minuto che dedichiamo all'interiorità, al silenzio, alla meditazione, alla preghiera viene capitalizzato per la realizzazione di ciò che siamo. Con uno sguardo trasparente e intenso, che sia davvero autentica manifestazione dell'anima, leggiamo la nostra vita come la straordinaria opportunità di trovare un tesoro inestimabile...