Omelia (16-07-2015) |
Paolo Curtaz |
Il Signore Gesù ha appena esultato davanti all'inattesa opera di Dio che rivela i suoi segreti ai piccoli e agli ultimi e, subito, si occupa di loro. Non si gloria della propria scoperta, non mette se stesso al centro della sua relazione con Dio ma, tutto rivolto ai piccoli, ai poveri, li invita a seguirlo sulla strada che conduce al Regno. Sì, Signore, siamo affaticati e oppressi, sentiamo forte il peso della nostra incoerenza e della nostra indegnità. Sì, Maestro, il giogo che portiamo ci è insopportabile. Siamo stati noi, spesso, a caricarcelo, con le nostre scelte sbagliate, con i nostri giri di testa, con il nostro peccato. Altre volte, invece, sono stati gli altri a metterlo sulle nostre spalle. Ma non importa: siamo pronti a deporre tutto ciò che ci è d'intralcio e a seguirti, o Compassionevole! In questa giornata di mezza estate vogliamo rientrare in noi stessi, abitare nella nostra anima e lasciare che sia lei a raggiungere, nella preghiera e nella meditazione, l'unico che offre ristoro alla nostra vita. Che sia questa la vera vacanza che siamo chiamati a vivere e che, unica, ci può rigenerare? |