Omelia (28-07-2015)
Paolo Curtaz


Quanto ottimismo suscitano in noi le parole di Gesù! Dicevamo, proprio ieri, di quanto sia difficile vedere nel mondo intorno a noi la presenza risolutiva di Dio e di come siamo chiamati ad uscire dalla logica mondana per leggere con uno sguardo di fede la realtà che ci circonda. Gesù ci aiuta con la parabola della zizzania: il male così presente nel mondo e in noi è seminato dal maligno, che esiste ed opera con astuzia. Noi discepoli non dobbiamo farci prendere dall'ansia del risultato, strappando i germogli che rischiano di confondersi col grano buono. Ciò che possiamo fare è pazientare, operosamente, coltivando il buon grano che è in noi affinché sovrastati la zizzania. Il nostro mondo superficiale rischia sovente di vedere la zizzania sempre e solo negli altri, nei nemici, in chi non la pensa come noi. Approssimazione e populismo hanno alzato i toni: siamo sempre pronti a denunciare le inadempienze degli altri, evitando scrupolosamente di riconoscere le nostre. Certo, la giustizia va cercata, ma il cambiamento avviene a partire dalla nostra conversione. Preoccupiamoci oggi di lasciar crescere il buon grano della Parola in noi stessi.