Omelia (02-09-2015)
Paolo Curtaz


La suocera di Pietro è l'immagine della nuova comunità che non si raduna nella sinagoga, frequentata anche da indemoniati, da persone, cioè, che fingono senza essere davvero credenti, ma in casa. La casa e il cortile sono la nuova dimensione della fede e anche noi, come la suocera, siamo guariti per servire, per aiutare il Signore Gesù nella sua missione di annuncio e di guarigione da ogni tenebra, da ogni ombra dell'anima. Il segreto dell'energia guaritrice del Signore è la sua preghiera intensa e solitaria. Il contatto notturno col Padre lo ristora e gli dona la capacità di ascoltare e di accogliere i tanti che si rivolgono a lui. Così è anche per noi: per dimorare nella fede, per servire, per poter guarire noi stessi e le persone che ci sono affidate siamo chiamati a dedicare spazio e tempo alla preghiera prolungata e alla meditazione della Parola. Stiamo solo attenti a non credere di avere Gesù in esclusiva, a credere di possederlo, di possederne la conoscenza. Gesù è sempre altrove, avanti, tutto orientato a diffondere la Parola ovunque sia possibile. E così dobbiamo fare anche noi, discepoli di questo Maestro che non ha dove posare il capo.