Omelia (05-09-2015)
Paolo Curtaz


Il Figlio dell'uomo è signore del sabato. E della Scrittura, che conosce attentamente, anche nelle sottigliezze e sfumature che sa interpretare. E della storia di Israele, traendo dal passato un utile insegnamento per il presente. E del buon senso di chi, rispettando la Legge nella sua essenza, non si lascia travolgere dal legalismo. Sì, Gesù è signore del sabato e molto di più. E non confonde le grandi intuizioni della Parola di Dio con le beghe insignificanti in cui continuamente si infilano i farisei di ieri e di oggi. Il sabato è un dono prezioso, certo, ricorda a Israele di essere un popolo di liberi, non di schiavi. Perciò il sabato va rispettato, per fare memoria della propria dignità, del proprio destino, della propria intima chiamata. Va rispettato con intelligenza, come ancora oggi sanno fare gli ebrei praticanti, spegnendo il cellulare e il televisore per stare in famiglia ed intessere relazioni. E come dovremmo fare noi cristiani, che al sabato abbiamo aggiunto la domenica, memoriale della resurrezione di Cristo, per ricordarci che non solo siamo liberi, ma anche figli di Dio. Ma tutto questo in una logica di libertà, non di sterile legalismo!