Omelia (17-09-2015)
Paolo Curtaz


Ha avuto una gran coraggio Simone il fariseo. Non è come certi suoi compagni che giudicano senza conoscere, che hanno bollato il profeta galileo come impostore a priori. Vuole verificare, ascoltare, dargli una possibilità ma proprio durante il pranzo accade l'imprevisto: dalla porta, lasciata aperta perché tutti potessero vedere la generosità del padrone di casa, entra una prostituta che si mette a piangere sui piedi di Gesù. Una prostituta, quindi un'impura che sta contaminando il profeta che, perciò, sapendolo non si dovrebbe lasciar toccare. Quindi non è un profeta. Ragionamento contorto ma efficace. E Gesù vuole salvare entrambi: la prostituta che sente rispetto nelle parole del Maestro, e compassione. E Simone, che, se preso di petto, potrebbe chiudersi a riccio. Sarà Simone, retto nel giudizio e irreprensibile, a giudicare Simone. E Gesù gli apre una nuova prospettiva, quella della compassione e della gratitudine, quella dell'amore che supera ogni legge e ogni regola, anche quelle attribuite a Dio. Grandissimo Signore che riesce a salvare entrambi grazie alla sua delicatezza e sensibilità!