Omelia (09-10-2015) |
Paolo Curtaz |
Raccogliamo a piene mani la salvezza che il Signore ci dona. E non temiamo l'avversario, che c'è e agisce e non è il personaggio ridicolo che a volte dipingiamo. Non lo temiamo non perché siamo forti, Dio solo sa quanto siamo fragili e poveri!, ma perché abbiamo uno più forte a vigilare sulla nostra casa, il Signore Gesù. Senza ansie né sbruffonerie, senza patemi da mistici: il maligno lavora ed opera ma senza il nostro consenso non può nulla. Lasciamo le tentazioni ai santi! Noi cerchiamo di vegliare su noi stessi, con umiltà, accettando di buon animo le nostre fragilità, le piccole tentazioni contro cui combattiamo senza volere a tutti i costi presentarci davanti a Dio senza difetti, come racconta la parabola del Signore Gesù. La Parola, che meditiamo quotidianamente, ci aiuti a dimorare nella pace interiore, sereni e motivati, attenti a vivere, per quanto possibile, nella profonda amicizia del Signore. Le tentazioni si riconoscono col discernimento, cioè la lettura della nostra vita alla luce della Parola, con concretezza e ottimismo e si vincono con la preghiera. Ma se anche cediamo, il perdono del Signore ci raggiunge sempre. Dio è più grande del nostro peccato, sempre! |