Omelia (17-10-2015) |
Paolo Curtaz |
Forse Gesù intravvede nella reazione offesa dei farisei e dei dottori della Legge una potenziale minaccia nei suoi confronti? E già intuisce che lo scontro, per ora solo dottrinale, teologico, potrebbe trasformarsi in uno scontro fisico? Probabile. Per lui e per i suoi discepoli. Il giudaismo sta uscendo da un lunghissimo periodo di umiliazione: la geniale ricostruzione del tempio, ormai in atto da quasi mezzo secolo, ha rivitalizzato tutta la religiosità del paese, ma anche le strutture sociali e religiose. Gerusalemme è tornata ad essere la santa e migliaia di persone salgono in pellegrinaggio in un crescendo di fede. Roma ormai ha mollato la morsa, dopo Erode veglia sulla rissosa provincia solo da lontano, lasciando una discreta libertà d'azione alle manifestazioni religiose. Tutto sembra volgere al meglio, cosa vuole questo profeta rompiscatole che mette tutto in discussione? Sarà sempre così: quando ci avviciniamo a Dio e alla verità suscitiamo reazioni. A volte anche da parte di coloro che pensano di parlare in vece di Dio. Allora non c'è molto da fare, se non invocare lo Spirito e rendergli testimonianza. |