Omelia (19-10-2015)
Paolo Curtaz


Siamo capaci da soli a risolvere le nostre beghe. Anche quelle spinosissime che ci derivano da un'eredità da dividere, evento capace di far implodere più di una famiglia. Gesù si rifiuta di dirimere la questione che coinvolge due fratelli, uno dei quali pensa bene di ricorrere al giudizio del famoso profeta. Non interviene, ci mancherebbe: su queste cose, lascia intendere, siamo capaci di decidere da soli, senza tirare in ballo Dio. Cosa che, invece, facciamo con una regolarità impressionante, come se Gesù non fosse mai stato più che chiaro riguardo a questo argomento. Quando capiremo che Dio ci tratta da adulti, che non decide al posto nostro, né risolve le nostre beghe? Il mondo ha una sua autonomia, siamo capaci di affrontare questioni economiche, politiche, amministrative a partire dai sani principi del Vangelo e del buon senso, non scherziamo. E così cerchiamo di fare, senza invocare santi e angeli quando dobbiamo fare delle scelte di buon senso. Spesso noi discepoli, sulle cose del mondo, manifestiamo un'incapacità e un'ingenuità disarmanti e pericolose...