Omelia (23-10-2015)
Paolo Curtaz


Che tempi stiamo vivendo? Brutti, ovvio. Non ho vissuto un anno della mia vita senza che qualcuno si lamentasse della tristezza dei tempi presenti. E, a pensarci bene, leggendo qua e là, colgo le stesse precise lamentazioni dai greci in avanti. Tempi cupi in cui le persone hanno smarrito il senso della ragione, in cui prevale il violento e l'oppressore, in cui la guerra minaccia la nostra sicurezza. È vero, il tempo che viviamo, come ogni tempo, è caratterizzato da luci e ombre. Qualcuno, da sempre, si è specializzato nel sottolineare le ombre. Quanto mi piacerebbe leggere un quotidiano pieno di buone notizie! Il Signore ci invita ad interpretare da noi stessi i tempi che viviamo, a coglierne anche gli aspetti positivi, non solo e sempre le cose negative. Di avere uno sguardo di fede sulla vita, non uno sguardo mondano. E vedere quante cose magnifiche il Signore sta operando in mezzo a queste tenebre. Il nostro è, tutto sommato, un tempo di pace. Da settant'anni, ormai, non viviamo una guerra sul nostro territorio. La crisi c'è, ovvio, ma i nostri nonni ne hanno affrontate di altrettanto gravi. E per quanto riguarda la Chiesa, che dire? Tre papi santi in un secolo!