Omelia (05-11-2015) |
Paolo Curtaz |
Ecco come ama, colui che chiede di essere amato più della propria amante, più dei propri genitori, più dei propri figli. Ecco come ama, colui che chiede di farsi due conti in tasca, di abbandonare la prudenza, virtù necessaria nelle cose del mondo ma inutile quando abbiamo a che fare con Dio. Ecco come ama, colui che pretende di essere più della più grande gioia che un essere umano possa sperimentare. Ama come il pastore che lascia il gregge e, abbandonando ogni buon senso e ogni senso della misura, si mette a cercare la pecora smarrita e, dopo averla trovata, non la carica di bastonate irritato per il tempo che ha perso, ma se la pone sulle spalle per riportarla all'ovile. Ama come la donna che perde una moneta, spazza tutta la casa finché non la ritrova e, alla fine, coinvolge tutte le amiche e le vicine per condividere la gioia di averla ritrovata. Ecco come ama colui che chiede di essere amato. Ecco come mi ama. Sono io quella pecora che prende sulle spalle, io quella moneta persa fra le fessure del pavimento in legno. Sono proprio solo io. Mi lascerò raggiungere? Mi lascerò cercare? |