Omelia (06-11-2015)
Paolo Curtaz


Gesù loda l'amministratore disonesto. Non perché è disonesto e ha fatto la cresta sui beni che, in teoria, avrebbe dovuto amministrare per conto del padrone. Gesù non ci invita certo alla corruzione o alla collusione! Loda la sua scaltrezza: è stato scoperto e sa che lo aspetta un pessimo futuro. Così decide di fare un'ultima azione illegale, condona i debiti ad alcuni clienti del padrone sperando che, così facendo, possano ricordarsi di lui quando sarà nelle ristrettezze. E Gesù commenta, amareggiato, che i figli di questo mondo sono molto più furbi dei figli della luce. Quanto ha ragione! Quanta attenzione mettiamo nell'amministrare i nostri risparmi! E quanto ci preoccupiamo se abbiamo una rata in scadenza! E quanto siamo astuti se immaginiamo di avere un tornaconto da un'amicizia o da una relazione con qualche persona! È normale che sia così, è bene vivere con prudenza pensando al futuro (onestamente, però!), specialmente in questi tempi così fragili. Ma mettiamo la stessa energia e la stessa intelligenza nell'investire nelle sole cose che restano e che contano, quelle di Dio!