Omelia (10-11-2015)
Paolo Curtaz


Siamo servi inutili, cioè inutilizzabili perché abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. Siamo consumati dal lavoro per il Regno, stravolti dalla fatica dell'annuncio, più di così non possiamo fare, non abbiamo più nemmeno un grammo di energia per muoverci e fare altro. Questo è il senso dell'affermazione di oggi nella quale Gesù ci invita a dare il massimo, a prendere a cuore la causa, a condividere con lui la gioia e la fatica dell'annuncio. O almeno così dovrebbe essere! Nei fatti, purtroppo, troppo spesso siamo servi inutili nel senso che non serviamo, cioè non facciamo ciò che dovremmo fare. L'annuncio? Ma non se ne devono occupare i preti e le suorine? L'evangelizzazione? Ma se già fatico ad andare a messa ogni santa domenica! La missionarietà? Ma se ti prendono in giro appena apri bocca riguardo a queste cose! E poi: con tutte le cose che abbiamo da fare proprio non esiste che dedichiamo qualche ora per dare una mano in oratorio o nella catechesi. E a Messa va già bene come fanno, che senso ha che io mi metta in mostra per andare a fare le letture? Povero Gesù!