Omelia (25-11-2015)
Paolo Curtaz


La Storia si accanisce contro i cristiani. E, bisogna ammetterlo, nella Storia anche i cristiani, pensando di rendere onore a Dio, si sono accaniti contro altri. Ora è il tempo del martirio. Non i primi secoli ma oggi, in questi spregiudicati e tecnologici tempi. Oggi, ora, migliaia di cristiani, dalla Siria alla Nigeria, dal Pakistan all'Iraq sono uccisi a causa della propria fede. Ci scuote la loro tragica testimonianza: quanto amore verso Cristo deve riempire il nostro cuore da preferire la morte alla perdita della fede? Interroghiamoci sul nostro cristianesimo dimesso e sciupato, fatto di distinguo e di fragili appartenenze. Siamo cristiani perché nati in Italia ma non solo non conosciamo la nostra fede ma nemmeno, spesso, sapremmo rendere ragione della nostra fede. Cerchiamo Cristo, allora, ascoltiamo la sua Parola, lasciamola germogliare dentro di noi. Sentiamoci amati e amiamo, scopriamo l'immensa gioia di diventare discepoli per davvero, seguaci del Nazareno. Caliamo il Vangelo nella nostra vita, vediamola rifiorire, apriamo il cuore all'azione dello Spirito Santo. Allora saremo capaci anche di martirio.