Omelia (02-12-2015)
Paolo Curtaz


La folla che cerca Gesù porta con sé molti ammalati perché li guarisca. Li porta da Gesù per ascoltare una Parola di consolazione e di salvezza, per farli sentire amati. Non li nasconde dentro le case o li affida a strutture specializzate: la folla vuole con sé i propri ammalati e sa a chi rivolgersi. Il cammino di preparazione che abbiamo iniziato lo vogliamo percorrere insieme ai tanti malati e scoraggiati che conosciamo per condurli verso la guarigione interiore che solo Gesù può operare. La nostra preghiera quotidiana, in queste dense settimane, si carichi di tutte le storie di sofferenza e solitudine che conosciamo per affidarle al Signore. Certo: la malattia è e resta difficile da accettare e da sopportare e la solitudine si cura solo con la compagnia di qualcuno da amare e che ci ami. Ma prendere consapevolezza che qualcuno mi ama a prescindere, che Dio si fa vicino e piccolo, che sperimenta dolore e solitudine, mi fa entrare in una condizione di profonda pace interiore. Il cibo di cui abbiamo bisogno, il pane della felicità, dell'ascolto e dell'accoglienza, ci viene donato generosamente dal Dio che diventa uomo.