Omelia (12-12-2015) |
Paolo Curtaz |
Aspettiamo i profeti, qualcuno che ci indichi la direzione, che ci spieghi cosa dobbiamo fare, che ci mostri una strada che conduce verso Dio. Poi, appena qualche profeta arriva sul serio, ed è difficile riconoscerli perché raramente si vestono di pelli di cammello!, scuotiamo la testa e ne facciamo quello che vogliamo. Sentenziamo: sono eccessivi, esagerati, poco credibili, nascondono qualcosa di losco... E così aspettiamo il prossimo profeta, senza essere riusciti ad accogliere quello che abbiamo davanti. Ci sono i profeti, ancora oggi. Dio continua a mandarci molti profeti che ci conducono verso Dio. Pieni di difetti, come noi. A volte essi stessi inconsapevoli di essere tali, ma ci sono. Accogliamo la Parola là come ci giunge, senza porre condizioni a Dio, accettando la sfida della fede che non è mai come ce l'immaginiamo e come vorremmo. Sapendo che, se non sappiamo riconoscere ed accogliere i profeti, difficilmente saremo in grado di riconoscere il Messia che ancora nasce nei nostri cuori. Facciamo aiutare, allora, il nostro cuore sia sempre aperto e disponibile a ciò che Dio ci dice. In qualunque modo questo avvenga... |