Omelia (17-12-2015)
Paolo Curtaz


Così inizia il conto alla rovescia. Con una delle pagine più strane del Vangelo: la genealogia, l'origine, la Genesi di Gesù. Dio entra in relazione con gli uomini attraverso persone concrete e niente affatto sante, come forse vorremmo. Uomini e donne concreti, pieni di peccati e di difetti e che, pure, generano, fanno parte di un progetto, permettono la realizzazione di un quadro. Cosa che assumerà la pienezza nel "sì" di Maria. A volte vorremmo una storia santa scevra da limiti e incomprensione, tutta luce e ali svolazzanti. Non è l'idea di Dio. Esiste un progetto di bene definito al momento della Creazione che possiamo contribuire a far affermare. L'inserimento delle donne, di quelle donne, nell'elenco ha fatto scalpore sin dall'antichità. La cosa che salta subito agli occhi è il fatto che le donne non hanno spazio nella rigida società maschilista dell'AT. Dio, invece, le rende protagoniste della storia. Ma perché loro? Le loro sono situazioni che trasgrediscono la Legge ma realizzano la promessa, così come vertice della stranezza sarà Maria, fatto che ci aiuta a ripensare le nostre logiche di normalità, Dio scrive diritto sulle righe storte, usa le nostre storie non sempre esemplari per salvare l'umanità.