Omelia (18-05-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Come vivere questa Parola? Giovanni è per eccellenza "il discepolo che Gesù amava", colui che durante l'ultima cena aveva reclinato il capo sul cuore del Signore. Qui egli dice di essere "il discepolo che rende testimonianza" e dà per certo che "la sua testimonianza è vera". Potremmo chiederci che nesso abbia questa asserzione con la potenza e la luce dello Spirito Santo che la Pentecoste domani ci propone. Ecco: Giovanni ha reso testimonianza, scrivendo il vangelo più spirituale, il vangelo mistico, nel senso che ci introduce in profondità nel mistero di Gesù: nel suo modo di pensare, di sentire e di agire in stretta unione con il Padre nello Spirito Santo. Questo orizzonte trinitario di ciò che ha detto e operato Gesù ci è offerto da Giovanni in pagine attraverso le quali egli ci educa a cogliere che tutto lo spessore della vita cristiana è permeato dallo Spirito Santo. E' Lui che converte i cuori a Cristo e guida a mettere in pratica i suoi insegnamenti. La testimonianza di Giovanni, come quella di Paolo che a qualsiasi costo annuncia Cristo nell'odierna pagina degli Atti, è invito anche per noi a vivere da testimoni di Gesù, del suo vangelo. Oggi, mi prendo una più lunga pausa contemplativa, per consentire al cuore di essere irrorato, illuminato, vitalizzato, potenziato dallo Spirito Santo. E' allo Spirito Santo-Amore che chiedo di trasformare la mia vita in amo-re: l'unica realtà che in definitiva ha senso. E glielo chiedo perché arda in me l'amore vero: quello che Gesù ha avuto per il Padre e per noi. La voce di un contemplativo Tutti gli esseri hanno ricevuto dallo Spirito di Dio, che "covava l'abisso" (Gen 1,2), il movimento che li unisce... e questo movimento è il respiro dell'Amore eterno. Augustin Guillerand |