Omelia (24-12-2015)
Paolo Curtaz


Benedetto il Dio d'Israele! Sono le prime parole di Zaccaria dopo il forzato ritiro che lo ha visto tacere per nove mesi. Ha avuto tempo di pensare e di prepararsi. E di ribaltare le proprie convinzioni, in un tempo in cui le convinzioni sembrano essere tutte compiute, tutte finite. Ha avuto il coraggio di osare e di piegarsi alla volontà di Dio. Superare la logica del clan e dell'orgoglio del maschio che tiene tutto in mano. Ora è pronto a rinascere, a far diventare la sua vita un tassello della grande logica di Dio. È pronto ad uscire da una visione claustrofobica della fede, fatta di sacrifici e di ritualità, per dare alla luce la profezia. Meglio: il profeta. Domani è natale, amici. Non so come ci siate arrivati. Forse felici, forse incupiti o rassegnati. Forse pensate che la vostra vita ormai sia giocata, e di non avere più nulla da dire. O da dare. Guardate a Zaccaria, rassegnato ad una vita sterile, che ora si ritrova a benedire il Signore. E ritagliamoci qualche minuto, oggi, per fare l'elenco di tutte le cose belle ed intense che Dio fa accadere nelle nostre piccole vite. Ora è il momento.