Omelia (18-02-2018)
Missionari della Via


Con il Mercoledì delle Ceneri è iniziata la Quaresima, un tempo di grazia forte, per rivedere la nostra vita e riscoprire la bellezza di aver aderito a Cristo con il battesimo.

Dopo il battesimo lo Spirito Santo spinge Gesù, lo trascina nel deserto; questo ci dice che Gesù non ci va per caso, non è un incidente di percorso; lì vi rimane 40 giorni, digiunando, pregando, lottando. Va nel deserto per prepararsi alla sua missione, in pro- fonda solitudine e in silenzio. Ripercorre simbolicamente il cammino del popolo d'Israele messo alla prova nel deserto, e si mantiene fedele in tutto. Alla fine, lo vediamo circondato e servito da animali feroci e angeli, riportandoci all'armonia del creato prima del peccato. In quest'armonia che Gesù ha dentro di sé è riconoscibile la presenza stessa di Dio che cambia la disarmonia del deserto in un luogo di pace; quanti deserti laddove manca la comunione con Dio: famiglie, luoghi di lavoro, compagnie. Solo l'arrivo di Cristo può far rifiorire la pace, l'amore e la speranza.

Soltanto dopo questo tempo e dopo aver vinto il maligno Gesù inizierà la sua missione pubblica. Lui ha affrontato questo tempo di prova e di vittoria a nostro favore: Lui vince il male e ci insegna a vincerlo, ne smaschera gli inganni e, soprattutto, ci dona la forza per vincerlo.

Il deserto nella Bibbia è un luogo ricco di significato: è il luogo dove il popolo fa esperienza dell'amore di Dio, dove riceve la sua Parola, dove sperimenta la sua provvidenza di Dio; ma è anche il luogo della prova, della tentazione. A ben pensarci, il deserto è la solitudine più nera; è ritrovarsi nella più totale povertà ed essenzialità. Lì, spogliati di tante cose, puoi incontrare o il Padre o il diavolo, ma in ogni caso devi incontrare te stesso e fare i conti.


La Quaresima, tempo forte di purificazione che ci associa al mistero di Gesù tentato nel deserto, è un tempo dove riscoprire il deserto, ritagliandoci più tempo per pregare, meditare, per esaminare la nostra coscienza, per entrare nel nostro cuore, lì dove sono le nostre tentazioni, le nostre ambiguità, affrontando quelle "bestie" che ci impauriscono e seducono. Solo così, entrando in contatto con le sorgenti più profonde del nostro essere, potremo davvero ritrovare la libertà e la verità di noi stessi: non si può salvare tutto, non si può camminare con un piede in due scarpe.

Tutto ciò che non va nelle nostre vite va riconosciuto ed eliminato: solo così si può pervenire alla vera gioia. L'uomo invia le sue onde fino alla periferia del sistema solare, ma ignora, il più delle volte, quello che c'è nel suo stesso cuore. Evadere, distrarsi, divertirsi: sono tutte parole che indicano un uscire da se stessi, un sottrarsi alla realtà... in inglese c'è il genere televisivo delle fiction: finzione, che ormai è famoso anche dalle nostre parti. Preferiamo vivere nella finzione anziché nella realtà. Oggi si parla tanto di alieni, ma alieni, o alienati, lo siamo già noi! (R. Cantalamessa).

Tutti abbiamo bisogno di far un po' di deserto e lì scoprire quali tentazioni ci assalgono: tutti abbiamo bisogno di pregare, fare elemosine, digiunare: c'è da fare, oltre al digiuno alimentare, un po' di digiuno dal rumore, dalla TV, dai social network per riscoprire chi siamo davvero, e dove stiamo andando. Abbiamo bisogno di purificare le nostre vite: Dio non si allea con le nostre menzogne; bisogna fare una scelta.


Il tempo è compiuto, ci dice Gesù: cioè adesso è il tempo giusto, pieno, gravido, bello. Il regno di Dio è vicino, è a portata di mano; Dio bussa, vuol regnare in noi, vuol davvero salvarci; possiamo entrare in una vita bella ovunque siamo, in qualunque condizione stiamo. Convertitevi dunque, cambiate rotta: ritornate a Dio, a ciò che vale davvero! È il lieto annuncio: Dio è a portata di mano, vicino a te, e vuol entrare in te: oggi, se vuoi, la tua vita può iniziare a rinascere. Nella parola Gesù sconfigge il demone che stravolge la verità e nella parola di Dio annunciata dalla Chiesa dice: oggi si può cambiare!

Credi che Dio ti ama, che con lui può rinascere la speranza, che puoi trovare la pace che cerchi, il perdono che non riesci a darti, quella vita più bella e libera che sogni. Immergiti nel battesimo, credi davvero in Cristo, immergi i tuoi peccati in lui. Dai la tua croce a Cristo, allora sarai salvato. Il cristianesimo non è un perdere te stesso, ma è un ritrovare te stesso. Il peccato è ciò che tu non sei: abbandonandolo, abbandoni il falso di te. Cristo non è un'alternativa a ciò che sei, ma è ciò che devi essere veramente, è il tuo "modello originale". Lui ti fa essere ciò che devi essere, fa emergere la verità di te stesso. Seguilo dunque: così abbandoni il falso di te, per ritrovare il vero di te!