Commento su Mc 5, 1-4; 6-9; 15; 18-19
«[...] subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene [...]. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!". Gli diceva infatti: "Esci, spirito impuro, da quest'uomo!". E gli domandò: "Qual è il tuo nome?". Il mio nome è Legione - gli rispose - perché siamo in molti" [...]. Giunsero da Gesù, videro l'indemoniato, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura..."».
Mc 5, 1-4; 6-9; 15; 18-19
Come vivere questa Parola?
Nel Vangelo di oggi ci viene presentata la guarigione dell'indemoniato di Gerasa: un racconto vivo e mosso, ricco di tratti assai pittoreschi, che lasciano intravedere vari adattamenti e molteplici riletture operate dalla tradizione e messi in evidenza dallo stile caratteristico dell'evangelista Marco. Esso contiene vari elementi degni di nota, ma io mi soffermerò brevemente solo su un punto che mi sembra più importante.
Gesù arriva nella regione dei gerasèni, ossia in un territorio pagano, e incontra un uomo posseduto dallo spirito maligno, che si trova in uno stato pietoso: «Gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene». È un uomo "in-umano", non più uomo, che compie gesti scomposti, insensati e violenti, un uomo spossessato delle sue facoltà più nobili e privato della sua dignità umana. Gesù lo guarisce e lo restituisce alla sua dignità di uomo: «Videro l'indemoniato, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione».
Prima dell'incontro con Gesù l'indemoniato di Gerasa era dunque un individuo alienato e violento, privato di ogni relazione umana, asociale e perduto in una totale schizofrenia. Marco indulge a lungo in questa descrizione icastica dell'orrore, Ma dopo l'incontro col Cristo egli riacquista la ragione e ritrova la sua vera identità e dignità di uomo, ridiventando capace della relazione personale perduta nella divisione della Legione dia-bolica (divisiva)).
È importante annotare che il passaggio dalla possessione diabolica a quello della guarigione, non avviene per opera dell'uomo (la gente del villaggio aveva tentato, ma senza alcun risultato) bensì soltanto dalla forza della Parola salvante di Gesù. Marchio distintivo del dominio del Divisore-Diavolo è l'alienazione dell'uomo, ossia la perdita totale delle relazioni che costituiscono la persona nel suo profondo. Nota distintiva invece del Regno di Dio è la ricostruzione della dignità dell'uomo nella sua libertà relazionale.
Signore Gesù, ti supplico, dammi la forza di non cadere mai vittima del Divisore e della Legione, nella mancanza delle relazioni umane e spirituali. ma di aderire sempre alla tua Parola salvante!
Ancora la voce della Parola di Dio
«Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cerando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede»
1Pt 5, 8.
Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it
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