Omelia (11-02-2018)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mc 1,42

"Subito la lebbra scomparve ed egli guarì."

Mc 1,42


Come vivere questa Parola?

Il vangelo ci presenta Gesù che guarisce un lebbroso: con la sua bontà e la sua onnipotenza, il Salvatore gli restituisce salute e dignità umana (ricordiamo che in quel tempo i lebbrosi erano esclusi dalla società civile). Egli manifesta la sua misericordia e la sua pietà di fronte ad una persona con una malattia considerata contagiosa. Gesù si sente vicino all'umanità sofferente e interviene con un miracolo per guarire la persona malata.

Oggi - 11 febbraio - ricorre anche "la giornata del malato": siamo invitati a pregare e, secondo le possibilità, aiutare e assistere i nostri fratelli e sorelle ammalati ed emarginati: oggi Gesù non ha che le nostre mani e il nostro cuore per soccorrere i bisognosi e ci invita ad essere generosi e solleciti nei loro riguardi.


Signore, che hai toccato la mano del lebbroso e l'hai risanato, tocca anche i nostri cuori, liberali dall'egoismo e dall'indifferenza che ci spinge a chiudere gli occhi di fronte al male presente nel mondo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.


La voce della XXVI giornata mondiale del malato 2018

La memoria della lunga storia di servizio agli ammalati è motivo di gioia per la comunità cristiana e in particolare per coloro che svolgono tale servizio nel presente. Ma bisogna guardare al passato soprattutto per lasciarsene arricchire. Da esso dobbiamo imparare: la generosità fino al sacrificio totale di molti fondatori di istituti a servizio degli infermi; la creatività, suggerita dalla carità, di molte iniziative intraprese nel corso dei secoli; l'impegno nella ricerca scientifica, per offrire ai malati cure innovative e affidabili. Questa eredità del passato aiuta a progettare bene il futuro. Ad esempio, a preservare gli ospedali cattolici dal rischio dell'aziendalismo, che in tutto il mondo cerca di far entrare la cura della salute nell'ambito del mercato, finendo per scartare i poveri. L'intelligenza organizzativa e la carità esigono piuttosto che la persona del malato venga rispettata nella sua dignità e mantenuta sempre al centro del processo di cura. Questi orientamenti devono essere propri anche dei cristiani che operano nelle strutture pubbliche e che con il loro servizio sono chiamati a dare buona testimonianza del Vangelo.

Messaggio del Santo Padre Francesco per la XXVI giornata mondiale del malato 2018 (n°5)


D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it