Omelia (18-02-2018) |
Agenzia SIR |
"Credete nel Vangelo": parole di Gesù che chiudono il brano evangelico di questa domenica. "Vangelo" significa letteralmente "buona notizia". Quale buona notizia? La risposta la troviamo nei testi della Messa. Il brano della Genesi ci riporta ai giorni successivi al diluvio universale; "Io stabilisco la mia alleanza con voi...": eccola la "buona notizia". Ripetuta ben cinque volte da Dio: Egli stabilisce la sua alleanza con il popolo uscito dal diluvio; sarà sempre amico dell'uomo. L'arcobaleno che si stende nel cielo, garantisce che Dio non distruggerà mai più l'umanità. Le nubi minacciose del male, che ha portato l'uomo al disastro, saranno "ammassate", vinte dall'arcobaleno, dai colori infiniti dell'amore di Dio. Nel brano di Marco i quaranta giorni e le quaranta notti dell'antico diluvio sono vinti dai quaranta giorni del digiuno di Gesù, che nel deserto sconfigge le tentazioni e gli inganni di Satana. Ora Gesù, sconfitto il signore delle tenebre, proclama la sua "buona notizia": "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino". La partecipazione a questo regno è alla portata dell'uomo, di ogni uomo, a condizione che esso sia disponibile a credere con la vita a questa "buona notizia" e a trasformarla in una esistenza nuova: "Convertitevi e credete nel Vangelo". La conversione sta nel fare nostra la Quaresima di Gesù: lasciarsi guidare dallo Spirito Santo e, con la sua luce, fare deserto di tutto ciò che è male; solo così si continua a vincere contro Satana e contro il peccato. La buona notizia è completata dal brano di san Pietro che insegna: l'acqua del diluvio è immagine e profezia del battesimo; come dall'acqua del diluvio uscì l'umanità nuova, così dall'acqua del Battesimo esce l'uomo nuovo, libero dal peccato, capace di invocare Dio con cuore libero dal male in virtù della risurrezione di Cristo. I tre brani biblici, scritti in tempi diversi, danno un unico messaggio: Dio si è fatto alleato dell'umanità in virtù della risurrezione del suo Figlio; Dio non è contro di noi, ma sempre dalla nostra parte. La luce della risurrezione di Gesù è il nuovo arcobaleno che illumina, con i mille colori dell'amore di Dio, la nostra vita, grazie all'acqua del Battesimo, che ci libera dalla condanna, aprendoci la strada alla salvezza. A noi ora spetta l'impegno di non spegnere la luce della risurrezione, di non oscurare con la nuvolaglia del peccato i colori dell'arcobaleno. Questa è la conversione che ci è richiesta: credere nella buona notizia dell'amore di Dio donatoci in Gesù Cristo, fare deserto del peccato nella nostra vita con la fede, impegnandoci quindi a convertirci, a cambiare strada: non voltare più le spalle a Dio con il peccato, ma camminare verso la sua luce, che è "la bellezza che salverà il mondo", a partire da noi stessi. Commento a cura di Vincenzo Rini |