Omelia (25-03-2018)
Omelie.org (bambini)


Questa è proprio una domenica strana! Oggi la Parola di Dio ci fa passare dalla gioia dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme osannato da un'immensa folla festosa, alla triste e orrenda morte di Gesù, inchiodato ad una croce come un delinquente e abbandonato da tutti.
Oggi faremo comunque un gioco per capire cosa è successo davvero in quei giorni perché, alla fine, ha vinto la vita e non la morte, la resurrezione e non il sepolcro, la gioia e non la disperazione!
Giocheremo al gioco delle differenze.
Immaginiamo un RE nel suo impero. E cerchiamo le differenze con Gesù, Re dei Giudei ma oggi nostro RE.
Il RE ha una corona d'oro. Il nostro Gesù ha una corona? Sì ma una corona di SPINE
il RE ha un cavallo. Il nostro Gesù ha un ASINO
Il RE ha un castello lussuoso, spesso anche più di uno. Il nostro Gesù sembra non avere una casa...
i suoi discepoli cercano una stanza per festeggiare la Pasqua...
Il RE ha molti servitori che accorrono per qualsiasi richiesta o necessità. Il nostro Gesù ha deposto gli abiti della festa, si è cinto con un asciugamano e ha lavato i piedi ai suoi amici, è diventato il servo dei suoi discepoli.
Il RE ha molti amici e tante persone che gli stanno attorno, non lo lasciano solo o annoiato; ha consiglieri per le decisioni più importanti, giullari pronti a farlo divertire se la tristezza lo raggiunge; danze, canti e feste per ricordargli quanto è bello, ricco e potente! Il nostro Gesù ha pochi amici, uno di loro lo ha addirittura tradito per pochi soldi; il suo migliore amico ha giurato di non conoscerlo; durante la cena di Pasqua non c'è nessuno pronto a divertirlo e nel momento della disperazione è solo, anche i migliori amici si addormentano anziché vegliare con lui; quando le cose cominciano a farsi difficili tutti lo abbandonano.
Il RE può dire ciò che vuole e tutti lo ascoltano e quanto dice è legge. Il nostro Gesù non viene ascoltato ma soltanto oltraggiato, quelle poche parole che dice sono la Verità ma il suo popolo non le vuole ascoltare e grida più forte per non sentirlo.
Il RE ha abiti sontuosi e un trono lussuoso, comodo e luccicante. Il nostro Gesù è innalzato su una croce, nudo, sanguinante e dolorante.
Il RE ha cibo e bevande in abbondanza. Il nostro Gesù ha sete e con una canna gli hanno dato da bere acqua e aceto.
Il RE ha tutto ciò che vuole. Il nostro Gesù ha dato tutto quello che aveva e non ha tenuto nulla per sé.
Il RE manda in guerra a morire i suoi soldati, ma lui non rischia che gli venga strappato un solo capello. Il nostro Gesù lascia che ognuno si metta in salvo e muore crocifisso urlando per il dolore.
A questo punto le differenze sono così tante che Gesù non sembra affatto un RE. Possiamo dire con certezza che Gesù non è il RE che noi sappiamo immaginare. Eppure Gesù è IL RE DEI RE.
Il RE quando muore ha un successore che prende il suo trono e le sue ricchezze. Il nostro Gesù è morto ma poi è risorto e vive ancora, il suo regno non finisce mai.
Il RE quando perde le guerre deve dare a chi lo ha vinto terre e ricchezze e perde anche i suoi servi e amici. Il nostro Gesù non perde mai, ogni uomo che nasce è più prezioso dell'oro e ogni persona che muore può chiedere il perdono e restare nel Suo Amore, collaborando per il regno di Dio.
Il RE se spende i suoi soldi e le sue ricchezze senza attenzione si ritrova povero. Il nostro Gesù ha speso tutto quello che aveva e da quel momento ogni gesto d'amore arricchisce il suo regno tanto che non si può nemmeno misurare quanto amore vi si trovi!
Il RE banchetta con tante persone, facendo servire pasti ricchi e succulenti, gli invitati mangiano e bevono, si ubriacano e tornano alle loro case con la pancia piena ma il giorno dopo hanno ancora fame e sete. Il nostro Gesù prepara un banchetto per noi ogni giorno, la domenica prepara in modo più sontuoso perché è il Suo giorno preferito; sul suo tavolo ci sono pane, vino e acqua ma, una volta avvolti dallo Spirito Santo ecco che ognuno di noi può cibarsi del suo Re in persona e non avremo più fame e sete in eterno!
Eccolo il RE DEI RE, che nulla pretende e tutto dà. Eccolo il nostro Gesù che anche oggi e sempre, instancabilmente, ci dice ECCOMI PER TE SONO QUA.
Commento a cura di Mara Colombo