Palme e croce i segni distintivi della Domenica di Passione
La domenica delle Palme è un giorno speciale per tutti i cristiani, per quanti credono ancora nel valore del perdono, nella riconciliazione e in Colui questa riconciliazione l'ha operata con la sua morte in croce: Gesù Cristo.
Due i simboli di questo giorno: la palma e la croce. Per un certo verso sono strettamente legati tra loro, in quanto indicano la stessa cosa: il martirio e la pace di Cristo e in Cristo.
Con il simbolo della palma, noi cristiani, quale segno di pace, vogliamo esprimere il nostro sincero desiderio di riconciliarci con quanti non sono in pace con noi ed hanno qualche conto sospeso con la nostra persona.
Questa è la giornata giusta per fare quel passo verso la comunione, che è richiesto per celebrare degnamente la Pasqua di quest'anno e di ogni altro anno.Con questo segno Gesù viene accolto in Gerusalemme, prima della sua passione, morte e risurrezione, cioè prima della Pasqua, dalla gente che lo proclama Messia e il Benedetto da Dio, Colui che viene nel nome del Signore per portare pace e giustizia nel mondo.
Nel rito della Commemorazione dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme, che precede la santa messa, con la lettura del racconto della passione di Gesù, il sacerdote rivolge al popolo una breve esortazione, per illustrare il significato del rito e per invitarlo a una partecipazione attiva e consapevole: "questa assemblea liturgica è preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando con la penitenza e con le opere di carità fin dall'inizio della Quaresima. Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione. Accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla croce, per essere partecipi della sua risurrezione".
Siamo invitati ad accompagnare Cristo lungo le vie di Gerusalemme nel momento della festa e dell'accoglienza, ma anche nel momento della tristezza e del rifiuto.
Gioia e dolore, palma e croce camminano insieme sulle strade della vita di ogni vero cristiano che si pone alla sequela di Cristo, con la perfetta convinzione di fare cosa saggia, se ascolta la voce autorevole del Maestro, che sale in cattedra in questo tempo di Passione, per parlarci di amore e riconciliazione.
Questo cammino di sequela è espresso, oggi, dalla breve o lunga processione che si fa dal luogo dove si benedicono le palme fino alla Chiesa. Qui, una volta giunti nel luogo sacro la liturgia prosegue con la proclamazione della parola di Dio, particolarmente adatta al contesto della celebrazione della domenica di Passione, con il testo del profeta Isaia, del terzo carme del servo sofferente di Javhè, con il Salmo 21, con la lettura dell'inno Cristologico di San Paolo Apostolo, tratto dalla sua lettera agli Efesini e con la lettura del racconto della passione tratto dall'Evangelista Marco.
Il profeta ci mette davanti a noi l'immagine del messia sofferente e crocifisso, facendo risaltare il coraggio e la determinazione del Figlio di Dio nell'andare incontro alla sua passione e morte in croce: "Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare deluso".
Da parte sua l'Apostolo Paolo ci ricorda, come esempio di vita e come testimonianza di un amore infinito, che "Cristo umiliò se stesso, per questo Dio l'ha esaltato".
Questa umiliazione si identifica con l'accettazione della Passione e della morte in croce.
Mentre l'evangelista Marco ci fa immergere con il suo racconto nell'esperienza della sofferenza del nostro amatissimo Gesù Lui, che, come ascolteremo nel Prefazione "era senza peccato accettò la passione per noi peccatori e, consegnandosi a un'ingiusta condanna, portò il peso dei nostri peccati. Con la sua morte lavò le nostre colpe e con la sua risurrezione ci acquistò la salvezza".
Di questa missione portata a compimento da Gesù, siamo tutti perfettamente coscienti e consapevoli e nel celebrare anche quest'anno la domenica della riconciliazione, vogliamo rinnovare il nostro impegno, davanti a Cristo Crocifisso, di vivere in pace con tutti e portare pace ovunque.
La palma e la croce, simboli di questa domenica di passione sono impegni di vita e per tutta la vita, per tutti coloro che con i fatti seguono davvero Cristo, dal suo ingresso festoso in Gerusalemme, all'apparente sconfitta della croce, perché la sua croce non è stoltezza né follia, ma sapienza e saggezza, in quanto la croce di Gesù è amore e soprattutto vita e risurrezione.
Buona domenica delle Palme a tutti.