Omelia (20-02-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Gc 3,17

Dalla Parola del giorno
La sapienza che viene dall'alto è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia. Gc 3,17

Come vivere questa Parola?
Nel descrivere i requisiti della vera sapienza S.Giacomo mette a fuoco una realtà di estrema importanza an-he oggi, in tempo di "globalizzazione" dell'economia, ma troppo poco di comunicazione sincera e fraterna tra le persone, i popoli e le varie etnie. Interessante dunque capire che la sapienza viene dall'alto, cioè è dono dello Spirito Santo; non ce la diamo noi! Ed "è anzitutto pura": ossia è quel cercare "anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia" senza invischiarci dentro ricerche del nostro "ego" con le sue pretese, gelosie, spirito di contesa che ingenerano il disordine della vita e il cancro del proliferare di scelte sbagliate e azioni cattive. Giacomo poi elenca gli atteggiamenti propri della sapienza che accogliamo dallo Spirito. Ed è di estremo interesse cogliere che sono tali da costruire pace e armonia di vita concorde in noi e attorno a noi. Non è questo indispensabile oggi?

Nella mia pausa contemplativa, chiederò allo Spirito anzitutto di saper discernere atteggiamenti di una pseudo sapienza che è larvata mondanità di pensiero e di vita, in preda ad arrivismi, invidia, competitività e rifiuto degli altri. E poi, con forza e determinazione, invocherò che il cuore diventi mite, arrendevole, pieno di misericordia e di pace; con me stessa, con le persone, con gli animali, le piante e tutto il creato. Se mai fossi tentato di pensare che tutto ciò è difficile, più intensamente dirò: Vieni Spirito Santo, mia forza! E lascerò echeggiare in me la Parola di Gesù nel vangelo di oggi: "Tutto è possibile a chi crede!"

La voce di un monaco del IV secolo
Signore e maestro della mia vita, allontana da me lo spirito di pigrizia, di abbattimento, di dominio e delle parole vane; concedi a me, tuo servo, uno spirito di castità, di umiltà, di pazienza e di amore; sì, Signore Re, dammi di vedere i miei peccati e di non giudicare il mio prossimo, perché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
Efrem Siro