Commento su Lc 5,32
«Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano»
Lc 5,32
Come vivere questa Parola?
Il vangelo ci presenta la chiamata e l'elezione di Levi (= Matteo) a seguace ed apostolo di Gesù. Egli lo chiama nella sua situazione e dal suo mestiere di esattore di tasse (una professione spesso malvista e mal tollerata dal popolo, che lo riteneva complice dei dominatori romani del tempo e quindi peccatore).
Alla chiamata di Gesù, Levi "lasciando tutto, si alzò e lo seguì" (Lc 5,28). Con queste parole, i vangelo mette bene in evidenza le caratteristiche di questa vocazione speciale ad essere apostolo di Gesù: a) lasciare tutto, confidando solo nella provvidenza divina; b) alzarsi, cioè non rimanere nella situazione precedente, ma accettare di vivere una nuova realtà; c) seguire Gesù, accogliendo il suo messaggio di salvezza, poi realizzarlo nella propria vita e diffonderlo presso le altre persone.
Matteo diventa dunque esempio per ogni vocazione cristiana, che si realizza, prendendo alla lettera la Parola di Dio.
O Signore, fa' che anch'io risponda con prontezza ed entusiasmo alla vocazione che tu hai riservato per me.
La voce di Papa Benedetto XVI
Matteo si alzò e lo seguì! In questo ‘alzarsi' è legittimo leggere il distacco da una situazione di peccato ed insieme l'adesione consapevole a un'esistenza nuova, retta, nella comunione con Gesù.
Udienza generale del 16 agosto 2006
D. Mario Maritano SDB - maritano@unisal.it