Commento su Is. 55,10-11
«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata».
Is. 55,10-11
Come vivere questa Parola?
Isaia è un profeta ma è anche poeta e pittore. Senza pennelli e acquarelli, ti presenta un quadro che ispira pace e speranza. Come quando, nell'inverno avanzato, contempli dalla finestra un paesaggio di neve, o il ruscellare della pioggia sul tetto d'annose tegole.
Lo sappiamo, pur non avendo dimestichezza con le conoscenze agrarie: la neve e la pioggia sono una promessa di bionde spighe dopo il processo germinatoio e di crescita a tempo quassi ritmato. È il pane, nel casolare, è una scommessa sicuramente vinta.
Così - dice Isaia- è della PAROLA DI DIO. Se l'accogli, la leggi e rileggi con l'attenzione della mente, se la mediti nel cuore, non ti delude, purché tu non disattenda mai quel che Dio ha sognato in di bellezza e di bene per noi.
La Parola di Dio diventa dunque un PANE spirituale per il nostro sostentamento e ci irrobustisce lungo il cammino della salvezza: proprio ciò che il Signore desidera.
Gesù, rendimi solerte, attenta e perseverante nel nutrirmi della tua PAROLA: pane di vita e di crescita fino alla vita eterna.
La voce di un anonimo contemporaneo
Lampada per i miei passi è la tua Parola, pane per la mia fame
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org