Omelia (25-03-2018)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mc 14,3-5

«Gesù si trovava a Betania, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. 4Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? 5Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.»

Mc 14,3-5


Come vivere questa Parola?

Gesù era a tavola, ospite di Marta e Maria nella casa di Simone.

La sua persona e la sua fama erano tali da essere oggetto di attenzione particolarissima come quella del gesto qui descritto.

Ormai però a torno al Signore si era accesso un gran fuoco: grande stima di colma di purissimo amore da un lato e dall'altro lato furente rabbia di quei detentori del potere religioso cecamente invidiosi di quell'ascolto unanime e convinto, di quella mirata venerazione che Gesù riscoteva nel popolo,

Ora a Betania dove abitava uno che era stato strappato da Gesù al sepolcro e dove le sorelle di Lui Marta e Maria non potevano che essere colme di ammirazione e grato amore.

Il gesto (che immaginiamo rapido ed esultante) dello spezzare un vaso di prezioso alabastro con altre tanto prezioso contenuto che viene versato sul capo del Signore, forse oggi non ci fa più grande impressione.

Ma in quel tempo, così prossimo alla passione e morte del Signore, diventa un "gesto profetico" oltre che emblematico di sconfinato adorante amore.

Profetico perché Gesù stesso lo interpreta come un gesto che anticipa quanto faranno del suo corpo quando, calato dalla croce, sarà consegnato, come ogni defunto, al sepolcro.

Emblematico perché, vivo di una purissima attenzione di amore, fa percepire che anche di purissimo amore scorreva, ancora scorre da Gesù a ogni uomo e da ogni vero credente a Gesù.

Il comento di quei tali che, sdegnati si scandalizzano adducendo la preziosità dell'alabastro e dell'olio profumato, equivale all'assoluta chiusura di mente e di cuore in quanti ì, oggi come allora, criticano tanto facilmente la Chiesa con una mentalità, dove i conti (= soldi) tornano, ma l'amore è del tutto assente.

E le infuriate colano rancore invidia e odio.


Signore, perdona a noi che, ciechi pecchiamo, apri i nostri occhi e converti la nostra vita al tuo amore.


La voce un grande leader pacifista

"Il perdono libera l'anima, rimuove la paura. È per questo che il perdono è un'arma potente."

Nelson Mandela


Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org