Omelia (17-05-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Sir 2,4-6

Dalla Parola del giorno
Accetta quanto ti capita, sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l'oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. Affidati a lui ed egli ti aiuterà; segui la via retta e spera in lui.

Come vivere questa Parola?
Oggi la prima lettura ci offre alcuni tratti del Siracide: un libro scritto nel secondo secolo prima di Cristo. Nonostante la lontananza nel tempo, quanto dice ispirato dallo Spirito Santo è attualissimo. All'autore preme sottolineare qui una verità: servire Dio non significa essere liberati dalla "prova" che è, in un certo senso, la caratteristica di questo nostro vivere fuori da una compiutezza e da uno stato di felicità che raggiungeremo nella vita eterna. La sapienza della Parola sacra ci fa cogliere in modo concreto lo "sbilanciamento" della nostra esistenza tra due poli: quello della "seduzione" di ciò che, illudendoci ci attira con scintillii di promesse menzognere e quello della "prova" che ci purifica e affina nel crogiuolo del dolore, se restiamo uniti al Signore, fidandoci pienamente di Lui. Se invece andiamo per vie traverse: nella ribellione o nella non accettazione di quanto Egli vuole o permette (fosse pure la tentazione!) sostanzialmente ci rifiutiamo di "crescere" fino alla nostra vera statura: quella di figli di Dio, nel Figlio per eccellenza, Gesù.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascio provocare da questo interrogativo tratto dalla stessa pericope: "Chi ha confidato nel Signore ed è stato deluso? O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato? O chi lo ha invocato ed è stato da lui abbandonato?". Eccomi qui a rispondere nel cuore:

Signore Gesù, io confido in te che hai voluto attraversare prove e perfino tentazioni per me. Non permettere che nella prova mi vinca lo scoraggiamento né che nella tentazione io mi lasci illudere e sedurre.

La voce del Papa
Tutti i peccati dei cristiani nella storia non derivano dalla loro fede nel Cielo, ma dal fatto che non credono abbastanza nel Cielo.
Benedetto XVI