Commento su Gv 8, 31-32
«Gesù allora disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi»".
Gv 8, 31-32
Come vivere questa Parola?
"Quei Giudei" avevano creduto "a" Lui, ma non ancora "in" Lui. Credere "in" è qualcosa di più coinvolgente che credere "a". E' mettersi in gioco in prima persona. Soltanto se ho fiducia in Lui, e non mi limito ad accettare le Sue parole, sperimento che esse diventano vita della mia vita. Credere "in" Gesù è dimorare "in" Lui: è dimorare nella Sua Parola. Ed è la grazia della Sua Parola a conformarmi a Lui. La Parola è la casa dell'essere, la Parola "in-forma" e dà potere di diventare ciò che si è in verità: figli di Dio.
Dammi o Signore di ritrovare la mia verità rispecchiandomi nella Tua Parola!
La voce di Papa Francesco
«Tra le tante giornate speciali che si celebrano per i più svariati motivi, sarebbe utile dedicare una «giornata per ascoltare». Immersi come siamo nella «confusione», nelle parole, nella fretta, nel nostro egoismo, nella «mondanità», rischiamo infatti di rimanere «sordi alla parola di Dio», di far «indurire» il nostro cuore, e di «perdere la fedeltà» al Signore. Occorre «fermarsi» e «ascoltare».[...] Quando noi non ci fermiamo per ascoltare la voce del Signore finiamo per allontanarci, ci allontaniamo da lui, voltiamo le spalle[...]. Se non si ascolta la voce del Signore, si ascoltano altre voci. E di tanto chiuderci le orecchie, diventiamo sordi: sordi alla parola di Dio»
Omelia a Santa Marta, 23 marzo 2017.
suor Monica Gianoli FMA - gianoli.monica@gmail.com.