Omelia (26-03-2018)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Is. 42,3

«Ecco il mio servo [...] non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta. Proclamerà il diritto con fermezza.»

Is. 42,3


Come vivere questa Parola?

La parola profetica di Isaia c'introduce pienamente nella S. Santa con la figura del Servo di Jahvè.

Gesù è il Figlio di Dio che abbraccia l'abbassamento della condizione servile fino all'estrema conseguenza di accettare la morte degli schiavi e dei delinquenti: la crocefissine.

Ciò che più colpisce è questo modo di essere: sì, una forza che però è l'opposto della violenza.

Due immagini sono eloquenti perché esprimono appunto una forza che è una sola cosa con la mitezza dell'amore vero: l'immagine di colui che si guarda bene dallo spezzare la canna già incrinata, certamente pronto a raddrizzarla e a darle un sostegno.

Poi l'immagine di una fiammella fumigante su un consunto stoppino che l'uomo non violento non si sogna affatto di spegnere, anzi ravviva.

Ecco proprio qui il Servo di Jahvè Gesù Signore, sarà nel mondo ha proclamare anzitutto la giustizia con la forza della verità vissuta e a tutti palizzata, mai però con mezzi violenti.


Gesù, insegnaci questo tuo modo di testimoniare e proclamare la giustizia in questo nostro oggi di un mondo a volte parolaio e ingabbiato negli interessi dettati dall'egoismo e dall'egocentrismo. Signore, Padre nostro, ripeti anche a noi oggi quello che hai detto a Gesù attraverso la profezia d'Isaia: "ti ho chiamato per la giustizia, ti ho presso per mano" Is. 42,6
Parole sacrosante da memorizzare e da vivere.


La voce di una profetica personalità indiana

"Non appena qualcuno si rende conto che obbedire a leggi ingiuste è contrario alla dignità dell'uomo, nessuna tirannia può dominarlo."

Mahatma Gandhi


Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org