Commento su At 3, 26
"Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l'ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione, perché ciascuno di voi si allontani dalle sue iniquità".
At 3, 26
Come vivere questa Parola?
Questo versetto chiude il discorso di Pietro, dopo la guarigione alla Porta Bella. Il discorso ha attraversato diverse fasi: è stato annuncio e denuncia, ma si chiude con un messaggio o meglio una sottolineatura consolante che diverrà programmatica per la prima azione evangelizzatrice degli apostoli: Dio manda Gesù risorto alla casa di Israele. Se non l'hanno capito da vivo, possono accoglierlo ora da risorto. Implicito il perdono dell'omicidio commesso. Resurrezione è vita nuova per tutti. Quello che l'incarnazione di Dio non permetteva di capire perché il corpo, l'umano di Gesù - come un velo - non permetteva di vedere immediatamente il divino, può farlo la resurrezione. Gli apostoli ovunque andranno si rivolgeranno prima di tutto alle comunità giudee in diaspora. Se non accolti, andranno da altri. La comunità cristiana ha la sue radici in quella giudaica che "si allontana dalla sue iniquità" e accoglie il risorto.
Signore, preghiamo per i nostri fratelli ebrei. La loro fede è madre della nostra. Grazie a loro abbiamo Gesù. Grazie a loro abbiamo la parola e il desiderio di prolungarla e lasciarle ispirare la nostra vita.
La voce della Chiesa
"Con la sua morte Cristo ci libera dal peccato, con la sua risurrezione ci dà accesso ad una nuova vita."
Catechismo della Chiesa Cattolica
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it