Omelia (25-03-2018)
Monastero Domenicano Matris Domini
Commento su Mc 14,43-52

Lectio

43E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani.

Mentre Gesù sta ancora parlando e annunciando che il traditore si avvicina, arriva Giuda. Marco ci tiene a precisare nuovamente che si tratta di uno dei Dodici. Con lui un gran gruppo di persone (si indica genericamente come folla) mandate dai tre gruppi che componevano il Sinedrio: sacerdoti scribi e anziani. Con ciò si fa capire che a intervenire contro Gesù è l'autorità ufficiale giudaica che possiede il supremo potere giudiziario. L'ora notturna è un po' in contrasto. Per paura del popolo essi non osavano prenderlo durante il giorno (cf. 12,12). Adesso è arrivato il momento favorevole, escogitato da Giuda (14,11). La truppa di cui non si indica il numero è armata di spade e bastoni. Questi ultimi servivano per percuotere ma potevano anche uccidere.


44Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta».

Giuda aveva concordato un segno con la truppa. Egli avrebbe fatto conoscere loro Gesù con un bacio. Ciò significa che Gesù era sconosciuto a coloro che dovevano catturarlo e che si trovava in mezzo ai discepoli. Non si volevano prendere i discepoli ma solo lui.

Il bacio era un mezzo abituale di saluto e in questo caso si tratta proprio di un gesto vigliacco di tradimento.


45Appena giunto, gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò.

Giuda si avvicina rapidamente a Gesù e lo chiama rabbi (letteralmente: mio grande). Non si tratta di ironia o di adulazione, ma è un gesto di infamia. Il bacio affettuoso mostra contemporaneamente come si abusi in maniera infame del rapporto di amicizia.


46Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono.

Dopo che Gesù è stato fatto conoscere, viene afferrato dalla gente. Poiché solo nel v. 53a si racconta che viene portato via, è stato creato uno spazio per gli avvenimenti che accompagnano la cattura.


47Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio.

Il colpo di spada contro il servo del sommo sacerdote è indice di una scena tumultuosa. Si dice soltanto genericamente che ad estrarre l'arma sia stato uno dei presenti. Poteva essere uno dei discepoli (come dicono gli altri evangelisti) ma Marco non lo precisa. Il servo del sommo sacerdote era un grado preciso nella guardia del Tempio. Potrebbe trattarsi del comandante stesso della truppa. La perdita dell'orecchio era considerato un marchio d'infamia.


48Allora Gesù disse loro: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni.

Gesù non parla del colpo di spada né del tradimento di Giuda, ma si rivolge al gruppo degli sgherri. Egli difende se stesso, e lo fa solo in questo momento in tutto il racconto della passione. Lo hanno trattato come un testes, cioè un brigante che depreda lungo la strada, irrompe e ruba.


49Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!».

Se il ladrone ha paura della luce, Gesù ha insegnato nel tempio pubblicamente. E nel tempio non si è sfruttata l'occasione per prenderlo.


50Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono.

Come aveva predetto Gesù in Mc 14,27 il pastore è stato percosso, le pecore si disperdono. La fuga di tutti può riferirsi solamente ai discepoli.


51Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono.52Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.

L'episodio del giovane che fugge nudo, un fatto riferito solo da Marco, smussa l'immagine della fuga. Di cosa si tratta? C'è stato un periodo in cui si sosteneva che il ragazzo fosse lo stesso evangelista, presente ai fatti. Altri pensano ad Amos 2,16, in cui si dice "persino il più valoroso tra i combattenti fuggirà nudo in quel giorno". Ma Amos non viene mai ricordato nella riflessione sulla passione. Probabilmente si tratta solo di un quadro che vuole mostrare la fuga caotica dei discepoli e ribadire il fatto che Gesù fosse rimasto solo.