Omelia (25-12-2002)
Luciano Bartoli
Natale - Messa del giorno

Il fatto storico, preannunciato dai profeti, si manifesta nella luce, simbolo della vita misteriosa di Dio. La sua essenza è luce che s'irradia sull'umanità. Cristo "Sole di giustizia" (Ml 3,20) è "astro splendente del mattino" (Ap 22,16), inaugura il nuovo giorno di pace.
Parole? Non c'è pace nel mondo: quando non ci sono le armi, con il loro fragore bellico, ci sono gli egoismi, le lotte di potere, i tristi commerci, con le morti per fame, per droga... la pace non esiste. Satana conduce la danza.
"A quanti l'hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati" (Gv 1,13).
Dio ci ha messo davanti la vita e la morte: due strade da imboccare e percorrere a nostro volere. Chi non crede a Dio, non crede che noi qui in terra siamo sue membra, suoi cooperatori. Per ricambiare il suo amore, tocca ora a noi lavorare e sacrificarci. Dio non vuoi vederci con le mani in mano, inetti e indifferenti ai mali del mondo. Si è fatto uomo anche per mostrare a noi tutti come agire e pensare da figli di Dio. La verità e la giustizia sono i criteri per ispirare la nostra vita: il vero amore deve essere fondato su di essi, per realizzare il mondo nuovo dove abita per sempre la pace.