Commento su Gv 6, 39-40
"E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'Ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno."
Gv 6, 39-40
Come vivere questa Parola?
Si direbbe che Papa Francesco voglia incarnare questo Vangelo nella propria vita. Infatti il suo no alla cultura dello scarto, su cui continuamente ritorna, si rifà in modo chiaro alle parole del Maestro. La volontà del Padre è comunicare la propria vita ai suoi figli. Per questo Gesù, scendendo dal cielo, compie l'opera del Padre perché nulla vada perduto di quanto egli ama. Anche noi siamo interpellati da questa volontà paterna, che ci promette come ricompensa la risurrezione. Uniti a Dio siamo in comunione con il principio stesso della vita.
Nella preghiera, chiederò al Signore di aiutarmi a non scartare nulla e nessuno di quanti egli ama e di far mia la dimensione del nessuno escluso.
La voce di padre Ermes Ronchi
"Dio salva, questo è il suo nome. Salvare significa conservare. Per sua precisa volontà nulla andrà perduto, non un affetto, non un bicchiere d'acqua fresca, neanche il più piccolo filo d'erba.
Una preghiera per i defunti, forse la più bella, invoca: ammettili a godere la luce del tuo volto. L'eternità fiorisce nei verbi della gioia. Perché Dio non è risposta al nostro bisogno di spiegazioni, ma al nostro bisogno di felicità, lo è per i miei sensi, lo spirito, gli affetti e il cuore, per la totalità della mia persona."
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com