Omelia (20-04-2018)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gv 6, 56-57

"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me."

Gv 6, 56-57


Come vivere questa Parola?

Il termine dimora, tanto caro all'evangelista Giovanni, viene qui introdotto per la prima volta nel suo Vangelo. Significa comunione di vita. È il termine tipico dell'amore. La realtà di due esseri, che pur rimanendo distinti, dimorano uno nell'altro. È il canto della reciprocità. Per questo, allora, può succedere che coloro che partecipano all'Eucaristia senza pensare a quello che stanno facendo non entrano in comunione col Signore. Al contrario, amare significa accogliere consapevolmente l'altro "farsi sua casa" dimorare e farsi dimora.


Nella preghiera, chiederò a Gesù di concedermi di dimorare in Lui e di rendermi sua dimora.


La voce di teologi

"La condivisione del medesimo pane e del medesimo calice in un determinato luogo unisce i fedeli al Cristo totale, unendoli tra di loro e con tutti color che partecipano del medesimo pane...La comunione è dunque la sorgente e la forza di ogni vita comunitaria fra cristiani."

Gruppo di Dombes


Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com