Omelia (02-05-2018)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gv. 15, 6

"Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto"

Gv. 15, 6


Come vivere questa Parola?

Torna spesso, soprattutto negli scritti dell'apostolo Giovanni, questo invito a "RIMANERE".

E' un verbo di quiete, non di moto.

Sottolinea la necessità anche per noi, di avere sempre nelle nostre giornate, un momento di quiete contemplativa. È un invito dunque del Signore che insiste caldamente perché troppo spesso la nostra vita è "strangolata" dalla fretta e dall'ansia che ne segue.


Signore, tu sei davvero medico e maestro.

Nella nostra vita, la verità perseguita dentro un ritmo e pregata almeno in un ritaglio di tempo, in uno spazio povero ma tutto mio, è davvero salvezza.

La tua Parola che è verità diventa quell'alimento che assicura la risposta giusta a tutta la mia persona: corpo e anima. Ed è quella Verità che risponde agli interrogativi fondamentali del mio vivere.

Se tu rimani in me ed io rimango in te, avviene quell'UNIONE, COMPENETRAZIONE PROFONDA che fa - di due che si amano - un essere solo.

La verità dell'AMORE non è proprio questo?

Concedimi, dunque, Signore, la grazia di conoscere esperienzialmente la forza di questo RIMANERE IN TE: inizio di Vita "che amore e luce ha per confine" (Dante Alighieri)


La voce di un Filosofo tedesco

Solo nelle acque quiete le cose si specchiano senza essere distorte. Solo in una mente quieta vi è un'adeguata percezione del mondo.

Hans Margolius


Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org