Commento su Gv 14,8-9; 11
«Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. (...) Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.»
Gv 14,8-9; 11
Come vivere questa Parola?
È importante per un cristiano vero che non si lascia irretire nella superficialità, ascoltare in cuore queste parole che ci rendono persuasi di una verità fondamentale: Gesù è il Verbo di Dio, la seconda persona della Santissima Trinità. E la Trinità - è molto bello ricordarlo - non è imparentata con fredde nozioni algebriche; piuttosto è la sorgente dell'amore, perché le tre Persone Divine sono una cosa sola. Come una splendida fiamma, dove non importano guizzi di fuoco, ma lo splendore caldo e luminoso dell'unica fiamma.
Ecco: prego Gesù? Lui mi porta al Padre. Prego il Padre? Lui mi porta al Gesù del vangelo e dell'Eucaristia.
Signore, che io non indugi mai in possibili momenti di sofferta solitudine. Tu sei con me. E dunque il Padre è pure con me. Lo Spirito Santo è il loro abbraccio di purissimo amore infinito che, se lo chiedo, può afferrarmi interamente per effondere luce e fuoco di pace e d'amore là dove mi chiami a vivere. Dammi, O Trinità beata di vivere con te e in Te.
La voce di una Santa
Non c'è da temere che la mia gioia passi, perché Dio, Trinità d'amore ne è l'unico oggetto ed egli non cambia.
Elisabetta della Trinità
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org