Omelia (20-05-2018) |
fr. Massimo Rossi |
Commento su Giovanni 15,26-27; 16,12-15 Oggi celebriamo la nascita della Chiesa! Secondo il racconto di Luca, il primo nucleo della Chiesa è rappresentato da Galilei, gente del nord, lontana dal Tempio di Gerusalemme, lontana dalla fede... Gente di periferia; e noi sappiamo che tipo di gente abita le periferie delle grandi città, ieri come oggi, come sempre. Proprio su di loro, il Signore aveva posato lo sguardo. E proprio su di loro scese lo Spirito Santo. Che sia un modo, non proprio implicito, per affermare che la storia della salvezza iniziata con la scelta di un popolo, compie una svolta, una brusca deviazione, una rottura rispetto alla tradizione giudaica, radicalmente nazionalista e confessionale; o, se non si vuol sentir parlare di rottura, parliamo di salto, parliamo di eccedenza, di differenza assoluta del messaggio cristiano, rispetto alla rivelazione ebraica. Attenzione: non sto dicendo che il NT non c'entra nulla con l'AT; dico che il Nuovo Testamento non si può dedurre pari pari dall'Antico: la novità del Vangelo - il nome stesso significa notizia buona -, annunciata bensì dalle profezie, non era di immediata decifrabilità nella vicenda terrena di Gesù; lo prova il fatto che il Verbo incarnato venne tra la sua gente, ebreo tra Ebrei, giudeo tra Giudei, ma i suoi non l'hanno accolto (cfr. Gv 1). Esiste uno scarto, appunto, un'eccedenza tra la stirpe di Davide e il figlio del falegname: non si capirebbe l'ostilità così violenta da parte dei Giudei, i quali scatenarono le prime, feroci persecuzioni contro i seguaci del Cristo, chiamati cristiani in senso spregiativo... Il Vangelo è la manifestazione della potenza di Dio nella fragilità dell'uomo, a condizione che l'uomo riconosca la propria fragilità e ricerchi la forza, non già in se stesso, ma in Dio. Guardiamo a Maria, poco più che una ragazzina, senza nobili natali da vantare, l'antieroina per eccellenza... Dio si rivolse a lei per chiederle di collaborare al Suo progetto di salvare il mondo. Maria e Giuseppe presentarono il bambino al Tempio e lo riscattarono offrendo una coppia di colombi, l'offerta dei poveri; a riprova che non erano una famiglia facoltosa... Durante la sua vita pubblica, il Signore dichiarò ripetutamente che il Figlio dell'uomo non aveva dove posare il capo. E quando lo deposero dalla croce, fu un notabile del sinedrio, tale Giovanni di Arimatea, a provvedere alla sua sepoltura, risparmiando a quel corpo già dilaniato dalle torture, dai chiodi, e dagli insulti della gente, l'ennesima umiliazione della fossa comune... Dunque, nessuna meraviglia che lo Spirito Santo si posasse su quegli Undici dalle origini umilissime, modelli di tutti coloro per i quali non c'è storia e con i quali non si fa la storia... A meno che, in questa storia di uomini, non si intrometta Dio in persona, a confonderne i piani; o, come recita il Magnificat, a rovesciare i potenti dai troni, e innalzare gli umili; a ricolmare di beni gli affamati, a rimandare a mani vuote i ricchi (cfr. Lc 1). Undici uomini, poche donne, insieme con Maria, sono i primi protagonisti della storia della Chiesa! Quanta strada abbiamo fatto!... quante cose sono cambiate!... a cominciare da ciò che appare, guardando la Chiesa con gli occhi dei giovani, i quali, lo si voglia o no, rappresentano il nostro futuro; a loro, ai giovani è dedicato il Giubileo del prossimo anno! Già la parola ‘CHIESA' evoca un ambiente vecchio e un po' stantio, popolato da uomini su di età, vestiti all'antica, i quali pretendono di insegnare alla gente cosa si deve fare in camera da letto... Quando la gente parla della Chiesa, istintivamente pensa alla gerarchia del Vaticano, fatta di prìncipi con la gonna, seguiti da un codazzo di portaborse in talare e rocchetto... Una corte vecchio stile, che non serve più a nulla, ma, nel frattempo, ingrassa coi soldi dell'8 per mille.... Non dico che sia così. Ma molta gente pensa così... Forse non sanno che: - la Chiesa è il secondo ente caritativo al mondo - il primo è il Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa -; - la Chiesa contribuisce all'educazione sanitaria più di ogni altra organizzazione al mondo. La metà delle cure rivolte alle persone malate di AIDS è fornita dalla Chiesa. È ancora opinione diffusa che la Chiesa sia un'istituzione maschilista e che opprime le donne. Ma le donne cattoliche, soprattutto le religiose, sono in prima linea nella lotta contro la discriminazione sessuale e il femminicidio. Almeno noi, che non la pensiamo così - spero! - dovremmo avere il coraggio di mostrare la faccia buona della Chiesa, visto che i nostri detrattori non esitano a sbattere in prima pagina fenomeni di corruzione morale ed economica, i quali non rappresentano la Chiesa in quanto tale... In secondo luogo, non dobbiamo aver paura di proporre ai nostri giovani un cristianesimo che chiede tutto. Bisogna avere il coraggio di fare richieste anche più radicali di quelle dell'ISIS! E invece siamo tentati di "vendere" - o forse non dovrei dire "svendere"? - il cristianesimo come una spiritualità innocua, accessibile a tutti... Così sembra che la nostra religione sia un modo per mantenersi in salute, come il fitness, lo joga, o l'aromaterapia... Chi tra noi sarebbe disposto a morire per l'aromaterapia? Il cristianesimo, quando è vissuto sul serio, è compromettente, è pericoloso. Il cristianesimo, quando è vissuto in modo radicale, può anche costare la vita! Certo, presentare le richieste del Vangelo senza addomesticarle in atteggiamenti buonisti, è rischioso: qualcuno potrebbe spaventi e scappare. "Volete andarvene anche voi?", aveva chiesto Gesù ai Dodici, dopo aver pronunciato il discorso sul pane di vita, vedendo molti discepoli defilarsi, per la durezza delle sue parole (Cfr. Gv 6). È vero, il Vangelo chiede ai cristiani di pensare, dire e fare cose che sono incomprensibili alla mente e al cuore dell'uomo... e anche della donna! La grazia dello Spirito Santo che oggi solennemente celebriamo, ci rende capaci, come fedeli e come Chiesa tutta, di vivere alla maniera di Cristo, prendendo la nostra croce tutti i giorni; di morire come Cristo. Nella speranza - assai più che un'ipotesi fantasiosa, o una pia illusione! - di risorgere, anche, con Cristo. |